#Sunny
 [selfie]
 22/06/18


Scatto di Metà Anno



È stato detto e scritto che il linguaggio non-verbale è importante per inviare messages agli altri. Al contempo gli abiti possono influire sul modo in cui la gente ci percepisce. Gli studi dicono blah blah blah... Ora con l'estate arrivata ufficialmente, ieri cadeva il solstizio d'estate ovvero il giorno più lungo dell'anno—con 15H15' di luce diurna—capita pure un mio cambiamento estetico. Per esempio, dominano cotone e lino ed il bianco diventa colore dominante, in parte bilanciato dal blu. L'indice di cosa portare si sposta verso le marche sportive come #Everlast (short, calze) e #Nike (cappellni, sneaker). Polo e T-shirt decollano con i loro messaggi stampati ma preferisco il colore tinta unita e basta. Solo una delle mie T-shirt dice "I RUN FOR ANIMALS", con sopra il coniglio che corre per il sito Peta.org. Forse camicie e pantaloni mantengono una certa sobrietà per frammenti di vita notturna, pure circondati da intimo sempre pronto ad essere esplicito. L'uso della giacca si rarefa, a meno che la temperatura non scenda sotto i 30°, e poi c'è sempre qualcuno che si sposa d'estate, così uno deve rispettare sia cerimonia che codice estetico! Ho relegato l'oggetto-jeans alla fruizione come short dopo avere tagliato quelli più logori per riciclarli quando vado in bici con occhiali da sole #Polaroid e poco altro... in totale fusione corpo-veicolo! Come sapete molto bene, abbigliamento da surf e spiaggia guadagna terreno in estate anche se molta gente non è proprio del tipo da spiaggia—come non notare bermuda ed infradito #Billabong  o #Havaianas ? Così le ciabatte da sabbia dalle dune finiscono sui treni e nelle auto. Nulla da obiettare se recenti notizie dicono che si può guidare con infradito ai piedi, vincolati a ritmi più naturali. Tanto poi le compagnie di assicurazione col cavolo che pagheranno in caso di incidente.
PS. Arrivederci in piscina!

 #MasterChef
 [pt.III]
 02/06/18


Menu della Repubblica



Sottosopra (Antipasto):Letto d'insalata e cipolla (sotto)—Tonno all'olio d'oliva—Fagioli cannellini—Prezzemolo e Aceto balsamico di Modena (sopra)
Paglia e Fieno:Gramigna—condita al sugo tricolore con Zucchine, Pomodoro, Cipolla—Parmigiano-Reggiano da grattugiare
Terra e Mare:Cavolfiore con sottaceti—Tigella riempita di Lardo e Parmigiano-Reggiano—Tigella riempita di crema d'Acciughe e Pesto genovese
Ultimo:Lenticchie—Pecorino sardo in barrette—Noci
Dessert: gelato allo Zabaione con spolverata di cacao in polvere
Vino:Gewürtz-Traminer—Limoncello di Sorrento

PS. Master Chef ha creato il Menu della Reppubblica. Buon appetito!

 #ChefLife
 [social]
 28/05/18


MasterChef (pt.II)


Master Chef non è vegano, la lobby del Tofu non l'ha convinto che il cibo sia superfluo per noi umani. Intanto Master Chef è diventato social—troppo social? Ha postato su Twitter, con hashtag tipo #FOODPORN o #CHEFLIFE, delle foto di piatti appena serviti in tavola. Essendo artista a 360° Master Chef abbina all'istantanea del cibo una poesia scritta per la circostanza, ma non ne svela la ricetta, così uno dovrebbe indovinare che fottuti ingredienti compongono il piatto finale illustrato su Twitter—per esempio, in Maggio Maste Chef ha pubblicato un "fish & chips" composto da merluzzo al vapore su insalata mista. Lasciando l'immagine per valutare i fatti concreti, la sua performance in cucina si basa su semplici ingredienti e su elaborati primari del cibo. Direste che è un "cuoco grezzo"! L'olio d'oliva è re di questa cuisine, presente in ogni cosa dal fritto al condimento, si sposa con riso e pasta, lavora con le verdure e le erbe. All'interno della cucina l'odore dominante arriva da cavolfiore e cipolla, ma l'olio d'oliva come abbondante vettore del fritto, contribuisce alla spessa aria dove Master Chef si muove. La padella sforna in quantità peperoni, zucchine, melanzane, pomodori e patate. Non tutte le verdure, o non sempre, sono saltate perché Master Chef alterna la loro versione a caldo con il modo freddo del pinzimonio anche nella stessa cena. Dall'excursus sulle preferenze di Master Chef capite che i piatti di contorno assorbono la gran parte del tempo di preparazione mentre pesce o pollo sono di solito considerati complemento al cibo verde. In definitiva la sua cucina deriva da una campionario di prove ed errori dopo un divorzio (o due?). Certo Master Chef ha continuato a studiare. Aspettando il bollore dell'acqua o la temperatura dell'olio, Master Chef è solito sedersi a leggere un po' a caso il manuale di cucina italiana di Pellegrino Artusi. Dopo cena, ritornato nel suo living (che poi è sempre la cucina) Master Chef —questo scolaro di un'antiquata cucina—ritorna ad essere soltanto...me stesso!
P.S. Alla prossima: Master Chef rivela un menu per pranzare in modo seducente!

 #FastFood
 [menu]
 23/05/18


MasterChef (pt.I)


Sono un Master Chef di casa, cucino per me stesso. Non essendo vegano, ma simpatizzando per gli animali da pasto, uso semplici regole per cucinare. Primo, nei giorni feriali il pane ha un posto vitale nella dieta—inclusi crackers; torte, biscotti che sono ovviamente simil-pane. Forniscono mlti carboidrati in forma d'amido... blah blah blah. Ma non voglio annoiarvi qui, anche se ogni anno con un Coppa del Mondo di Calcio, un esperto di alimentazione ci ricordava l'efficienza della dieta italiana per giocare con energia a basso costo durante le tre settimane di competizione—questa volta in Russia nessuno darà il consiglio dopo la sconfitta della Nazionale italiana nelle qualificazioni! Dunque quando non sono al lavoro, il pranzo base è fatto con riso o pasta e aggiunta di legumi (fagioli, piselli, ceci) per conseguire il cosiddetto Piatto Completo. Segue un frutto. Tempo di preparazione intorno ai 15', una formula di fast food domestico.
Master Chef entra in gioco sul serio per la cena. Il piacere vero del cucinare sta nell'organizzare e preparare mentre si sgranocchia e si assaggia. Ci vogliono 3/4 d'ora per preparare il menu serale che viene caricato di rivalsa dopo un giorno di lavoro trascorso in quel piccolo ufficio con un paio di coffee-break al distributore automatico Lavazza-Blu—vedi: diversificare il canale di vendita. Lo stomaco deve essere preparato con tramezzini fatti in casa mentre il cuoco entra in azione! L'introduzione alla cena è basilare se voglio cucinare con la motivazione giusta. Quando non voglio essere coinvolto nel cucinare, è molto meglio uscire per una pizza da asporto. A proposito di pizza, deve rispettare la tradizione, con o senza acciughe, dunque regolari sono le versioni Napoli o Margherita! Si accorda con la birra bionda —Moretti o Budweiser (Budvar) il consiglio sponsorizzato. (Considerare "cucinare o non cucinare" la regola n.1). Il menu della sera feriale non varia molto. Master Chef sceglie pesce o pollo, pollo o pesce, per la consegna proteica: il pesce vince 3:2, il resto della settimana vedi alla voce "pizza". Al Master Chef piace il riso perché si completa con quasi tutto. Riso Parboiled, non da Risotto, va bollito come ingrediante cruciale da aggiungere al pesce/pollo del giorno e con tutti i tipi di salse vegetali (ketchup, maionese, pesto, messicana, cocktail, etc.) . Questa abitudine deriva dal fatto che Master Chef aveva vissuto con persone dell'Africa... quando c'era fried rice tutti i giorni!

P.S. Finora Master Chef è rimasto nell'ombra per caso o cautela... ma nel prossimo capitolo sarà il protagonista assoluto della cucina!

 #NationiUnite
 [geografia]
 13/05/18


Digital Divide?


Quando ero uno scolaro, delle volte mi chiedevano quale materia preferivo. La domanda trovava regolare risposta: "Geografia!"—quello era 50 anni fa... Quando alla fne progettai questo sito Web, fui attento al fatto che avrei raggiunto persone oltre confine e membri di differenti gruppi etnici e sociali. Come scrivere opinioni in articoli, riviste o messaggi simil-blog senza rischiare di offendere o d'infastidire? Missione quasi impossibile. Inoltre non voglio che piacciano per forza le mie opinioni. Più ampia l'audience, maggiore il numero dei nemici, per dire. Mentre il sistema di accesso a Internet cresceva grazie a mezzi ed applicazioni user-friendly, i contenuti lanciati attraverso la Rete potevano risultare molto più unfriendly per certi individui o gruppi. Fatto d'ora in poi noto come "digital divide". Come oggi restano molte ferite del colonialismo dal secolo XIX, ad inizio secolo Internet stava tagliando in due etnicità e loro certezze come una crostata. Forse puoi vedere ora i pericoli di un argomento contro-geografico. La mia dichiarazione sulla Rete come geografia senza nazioni era condensata nel breve pezzo dal titolo "In Situ: una società di esploratori", scritto nel 2000 e liberamente tratto da una storia lontana accaduta nel Deserto Libico... Fortunatamente il mondo è più variegato di quello descritto nella Rete, mentre le Nazioni (o meglio Potenze) agiscono sempre peggio! Recenti studi hanno contato 343 conflitti nel mondo per il controllo delle fonti d'acqua. È Internet il nostro problema?
P.S. Per visitare città e paesi su Dmlr.org, cercale da qui!

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 #25Aprile
 [P.S.]
 27/04/18


Liberazione!



In questo post-scriptum condivido delle domande a cui ho imparato a rispondere negli anni passati. Le persone vogliono conoscere i pro e i contro della Legge di Cittadinanza nota in Italia come "Ius Soli"? Beh, ci sono solo dei pro. Questa è semplice. I politici vogliono davvero che questo progetto di legge esca dall'ombra dove giace da anni? Beh, no. Perché essi rifiutano d'imparare dalla pura forza dei numeri—in Italia sono soltanto 800.000 i ragazzi nati da madre straniera e che vive in Italia da oltre cinque anni, che potrebbero di fatto avvalersi del passaporto italiano. Dove sono le persone intelligenti? Scomparse. Molte persone preferiscono adottare opinioni di familiari ed amici o leggere dello "Ius Soli" dagli organi ufficiali dei politici della loro parte. Perché queste persone non sono interessate all'orribile condizione in cui versano i compagni che giocano, studiano e crescono accanto ai loro figli? Essi accettano solo quello che rafforza la loro prudenza convenzionale e di rado si fanno un'opinione basata su fatti conosciuti. Così in Italia un ragazzo o una ragazza nati da genitori immigrati continuano ad essere degli stranieri... mentre altri paesi accettano questi nuovi cittadini come attori per rivitalizzare la loro composizione sociale. Liberate la mente!

      
IUS SOLI
      

P.S. La Liberazione come festa nazionale cade il 25 Aprile.

 #Memphis
 [vintage]
 20/04/18


Elogio della cravatta



Per finire questa personale Fashion Week vorrei essere "vintage"... Nessuna cravatta intorno al collo da quando quello stretto pezzo di cotone, lana o seta è stato bandito dall'abbigliamento come Adamo ed Eva dal giardino. La mia collezione di cravatte si trova ora sulla parete come una composizione pop-art: elementi solitari riposti in ensamble—un pannello estetico riprodotto come Arte & Poesia sul mio account Twitter... Il loro design varia come sempre dal motivo floreale alle forme geometriche, secondo le nostre sfaccettate identità, essendo le cravatte nastri in cui sono state registrate meraviglie! Le mie favorite appartengono alla serie #Memphis-Milano , che usavo come spezie su camicie a tinta unita. Componenti trasgressivi. Alla fine il suo valore seduttivo rivela un pericolo, cioè l'essere un fragile simbolo di vanità maschile.
PS. E simbolo fallico?

 #Collezione A/I
 [sotto-sopra]
 16/04/18


Fashion Blogger (pt.II)



Collezione A/I (sotto-sopra). Solitamente vesto pantaloni di velluto a 500-righe #BrooksBrothers e scarpe scamosciate con lacci #Frau , sospese in caso di neve con stivali "Creek" da #Wrangler . E calze #Levi's , queste vengono da un presente natalizio delle colleghe—sono tutte donne che provano in qualche modo a prendersi cura di me, mentre io qui sono tenuto a ringraziare per il loro contributo. Poi dovrei elencare le camicie #Ingram , che compro in un negozio monomarca che suona come Instagram. Dove i migliori Fashion Blogger si mettono in gioco anche come ironici o genuini modelli per i loro vestiti sponsorizzati. Dettagli. Le sciarpe sono, eccetto una grigia #Benetton , fatte a mano perché mia Mamma era capace di fare ogni prodotto a maglia che avessi richiesto... maglioni, dolce-vita e maglie senza marca che danno forma a quel rapporto privato. Nota personale. Per proteggere il capo bastano berretti e bandane casuali, uno dei quali fatto con tessuto isolante #3M . Adesso entro nella categoria dello strato esterno, diviso in due parti. Il primo stile è di linea casual utile per passare inosservato, grazie al cappuccio senza maniche #Zara : si deve avere come richiesto dal riscaldamento globale che ha reso la stagione non-proprio-freddissima. Altrimenti potrei mettere una giacca aviatore vecchio stile, in cuoio marrone scuro, che erompe con un collo staccabile simil pelo bianco sporco o nero sbiadito, da rimarcare! Con questo capo, pesa quasi come mezzo vitello, sono in grado di attrarre selvaggiamente le occhiate degli Animalisti. L'usura del bomber degli anni '90 non consente di leggere esattamente la marca sull'etichetta, forse #Schott  (o Skott? o Scott?) ma penso che fosse di vera pelle con marchio d'imitazione. In ogni caso ne ho trovato uno quasi identico in vendita su AmazonPrime a 299,99 US$—resto calmo tanto non lo consegnano in Italia!
P.S. Dovrei mettere nella lista le preferenze di Intimo ma lo spazio è finito!
P.P.S. L'estate prossima la mia scritta sulla T-shirt dirà "Go Faux For The Cow Sake!"

 #Guardaroba
 [A/I vs. P/E]
 13/04/18


Fashion Blogger (pt.I)


Dopo un paio di settimane di pauperismo radicale, vorrei reinventarmi. Fashion Blogger. Non del tipo che si trova già in Rete—quei fini osservatori che rendicontano sulle ultime novità dal pianeta Moda ed eventi correlati, come sfilate ufficiali dei marchi o improvvisati ritrovi sociali solo per esperti sulla lista di WhatsApp. Io sto solo per organizzzare il mio guardaroba, chiamiamolo pure cambio stagionale! Quando uno di noi tira giù gli scatoloni riempiti in un passato dimenticato, invero appena sei mesi prima, e cerca di metterci dentro quello che aveva indossato nei giorni della neve... e scoprendo il guardaroba leggero fatto di contrastanti sensazioni circa la sua portabilità per la stagione in arrivo (in breve Collezione P/E). Ma voglio restare in retrospettiva sull'altro periodo (Collezione A/I) in quanto è quello inscatolato con incredibile fatica che finisce nell'armadio ora vuoto. Nessuno sa se lo rivedrò tra un semestre. Disastri a parte, non sono solito cambiare sia abitudini che vestiti con frequenza annuale, quindi potrei postare un'anticipazione con dettagli sulle mie preferenze per l' A/I '19, le stesse da tre anni, essendo più lungo il tempo necessario per rinnovare radicalmente il mio guardaroba. Obiettivo primario che un Fashion Blogger deve tenere presente è citare i marchi favoriti nei suoi post. Dunque devo superare la ritrosia e dire chiaramente ai lettori occasionali di questo blog quello che portavo, cioè promuovere le etichette leggibili sui capi. Il conseguimento di questo compito richiederebbe un altro paragrafo per spiegare il duro lavoro del Fashion Blogger. Come faccio ad evidenziare opportunamente i marchi di cui sto parlando?
PS. Continua... entro pochi giorni!
 

 #SearchBox
 [≠ ♥]
 06/04/18


ש י ר



Ogni tanto un uomo si ferma e chiede a se stesso: "Chi è la più bella del mondo?" Questione assurda se ci pensa. Ma l'uomo stranamente persiste e parte a cercare su Google. Può anche inserire un piccolo spritz di cose come "beautiful & blessed" e voilà... dopo avere ricevuto di ritorno dal quesito una selezione di profili femminili, fa la sua scelta per eleggere Miss Universo. Non sono tanto stupido da imitare quell'uomo, nè interessato a cercare un modello di bellezza mediato dai robot! Conosco bene The Most Beautiful Girl In The World—da considerare una delle migliori canzoni pop mai scritte da Prince—e poi la tecnologia non può stare al passo di שיר (spelling Shin-Yod-Resh). Non servono motori di ricerca.
P.S. Invece gli elenchi di DMLR si consultano & ricercano da qui!

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 #Exodus
 [yid]
 04/04/18


Modo Pasquale



A una settimana dal mio Exodus... Dopo alcuni giorni di festa con divieto di lavoro, rilancio il mio blog durante i successivi giorni di lavoro ammesso con restrizioni—Chol Hamoed. Finora sono stato in Modo Pasquale. Prima di tutto per le pulizie di primavera. Poi lo scrivere di piccole cose si è propagato in versi con qualche significato nascosto ma senza motivo per essere spiegato in seguito. «CALL ME BY YOUR NAME ∼ THIS POEM WILL RAVISH THEM ∼ YARMULKE ON HEAD.» ◊ «BE SIGNIFICANT ∼ AS HOLY AS YOUR BODY ∼ SINCE THE COVENANT.» ◊ «FREE PEOPLE EATING ∼ THEY HAVE BEEN USED TO RECLINE ∼ WITH FOUR CUPS OF WINE.» ◊ «IN FORTY-NINE STEPS ∼ I HAD A GLIMPSE OF THE NEST ∼ WHERE THE LIGHT EXCELS.»
PS. La prossima Pesach cade in Aprile (19-27). Segnati la data!

 #Genève
 [alive]
 18/03/18


Cartolina da G.



Visitare Ginevra è esperienza unica nell'Universo di Marca. Un'eccitante abbuffata di logotipi e marchi. Dagli orologiai centenari stabilitisi lungo la riva del lago fino ai nuovissimi modelli di super-auto e di concept-cars rallentate ed esibite nel suo temporaneo motor show, tutto intorno alla vecchia città suggerisce e realizza un'ideale vetrina per prodotti premium e marche del lusso. Anche un sempliciotto saprebbe riconoscere sotto attraenti messaggi un lavoro di marketing per garantire sia fedeltè che prestigio di marca. Non fraintendete la mia introduzione a Ginevra. Ci sono molti servizi concepiti per soddisfare bisogni pratici, come il traffico cittadino e la mobilitè personale. Solo che anche il Trasporto Pubblico (tpg.ch) si mostra come il migliore possibile per numero e tipologie dei mezzi e per frequenza delle corse. Scendendo nella scala dei prodotti che no vorrebbe comprare nel soggiorno—forse l'ultima cosa che ho portato via prima di partire su un treno <+>Eurocity—un caffè al chiosco della stazione sarà versato fino all'orlo di un bicchiere di pastica rinforzata, marchiato con logo "DG" che prende ispirazione da una nota griffe del sistema moda. Il lusso contamina ogni cosa a Ginevra!
PS. En passant consiglio da turista. Diciamo che Victorinox è l'inconfondibile Marchio Svizzero per eccellenza grazie ai suoi prodotti marcati +, ben conosciuti e reclamizzati per la diversificata funzionalità molto utile per chi viaggia.

 #FCIM
 [110]
 09/03/18


InterForever


Dieci anni dopo, giusto otto dalla stagione perfetta, ho scritto un nuovo magazine su Internazionale Football Club Milano, fondato nel 1908. Dove ho frugato nella collezione di hashtag, da #FCIM a #InterForever. Prende forma di onde nero-azzurre che si aspandono senza limiti dal campo fino ai ricordi cari a milioni di tifosi. Una guida internazionale-sociale di giocatori leggendari dell'Inter riuniti nella stessa storia da 110 anni. La formazione scaturita dagli indirizzi Twitter è speciale... e molto difficile da battere—i Boys ne sarebbero orgogliosi, credo. E conferma l'attitudine dell'Internazionale FC di dare voce e gloria a persone di differenti origini mescolate insieme. Siamo Fratelli Del Mondo!

PS. Racconti intimi come Inter110 possono contenere dettagli e ricordi personali. Da maneggiare con cura!
 

 #Zen
 [haiku]
 06/03/18


Fight Club



Non so esattamente perché scrivo cose in brevi haiku e tutte quelle poesiole composte di sillabe fisse (5, 7, 5). Di certo so quando l'intera faccenda è cominciata, e non in Giappone anche se nel 1993 prendevo il volo per vivere un po' a Osaka circondato da giardini zen. Niente affatto. Iniziai a scrivere haiku dopo la lettura del capitolo 8 su 30 in "Fight Club" di Chuck Palahniuk—"a great début, hypnotic pitiless and told brilliantly" secondo Bret Easton Ellis. Dove imparai quanto sia importante per un uomo scrivere poesie per crescere gradevolmente. Da allora un acuto osservatore potrebbe vedermi spesso contare sulle dita cinque, sette, cinque...


I'm totally zen
waiting for her in basements
gateway to weekend.

P.S. Haiku in inglese di inizio Marzo 2018.

 #coop
 [1984-90]
 23/02/18


Marketing Happy Days


Coop Italia sta celebrando il 70º anniversario del suo prodotto a marchio. E io c'ero, impiegato come product manager di numerose linee di prodotti alimentari negli anni del loro riposizionamento a marca—precisamente dal 1984 al 1990. Facevo parte di un team molto giovane, un gruppo di marketer appena laureati, da ricordare con qualche soddisfazione per il duro lavoro svolto, molto prima che il prodotto a marchio coop contasse le 3.000 referenze d'oggi. Negli anni '80 il portafoglio di Coop Italia era imbottito di fornitori privati lungo tutta l'Italia, talvolta esteri. Io dovevo viaggiare a sud e a nord dal mio posto di lavoro a Bologna alle loro sedi e stabilimenti. Nei supermercati uno poteva comprare degli yogurt o dei biscotti Coop che avevo appena rilanciato e distribuito in una offerta di prova "3x2"... Intanto in TV Peter Falk, nel ruolo del Tenente Colombo, visitava una coop ed investigava sulla qualità dei prodotti con l'applicazione di una casalinga... E scorreva la scritta "La coop sei tu, chi può dari di più?"
PS. Ho scritto aneddoti del duro vivere di un marketer nella Serie DMLR*News Oro.
 

 #Linkedin
 [CV]
 15/02/18


La 1ª Domanda...



Tutti sono stati in cerca di lavoro, chi per molto e chi per poco. Certo l'intervistatrice era bella, professionalmente curiosa, gentile. Forse già sapevi, oppure lo sai bene ora, che non garantisce un impiego continuativo perché l'impresa non esiterà a licenziare quando il Mercato e le sue maledette regole lo vorranno! Perfino dirigenti con esperienza hanno scoperto il "management à la carte", quando l'impresa assume "a tempo" per la durata di un progetto limitato. Niente occupazione duratura e stabilità di carriera allora? No! Gli anni'90 ci hanno insegnato questo, molto prima che fumare fosse messo fuori legge. Allora mantenere acuta la curva d'apprendimento per essere responsabile della tua carriera—della sua pianificazione, direzione e progresso. Considera l'autovalutazione il processo migliore da mettere in pratica per ottenere avanzamenti di carriera costanti. Per valutare la tua performance di continuo, inizia a porti la prima domanda: "Sai quello che l'azienda si aspetta da te?" Di riflesso è troppo pragmatico o paranoico per te...?
P.S. Leggi spunti e pensieri sul lavoro su LINKEDIN!

 #FreeFind
 [memo pt.II]
 31/01/18


Read Only Memory (ROM)



... Le persone pensano che Internet ci abbia preso l'anima ... Il sistema non ha effetto per la memoria ... Si tratta solo di trovare cose a cui qualcun altro non pensava tu fossi interessato ... È tutto dati, 1 e 0, tutto rintracciabile. Presente in eterno ... La Rete non è poi tanto male considerando la sua origine robotica ...
PS. FreeFind-Robots hanno sintetizzato anche www.dmlr.org e indicizzato i contenuti di ogni pagina per facilitare la ricerca!

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 #3M
 [memo pt.I]
 27/01/18


Random Access Memory (RAM)



Una breve sequenza d'inquadrature in un televisore economico in bianco e nero... Un paio di foto Polaroid... Emozioni a parte, guardo nella memoria—veramente la mia memoria funziona più come quei flashback in "All That Jazz" (1980), solo senza infarto. Bene, di tutte le cose da citare nello spazio limitato di un blog, ho scelto quelle piccole cose sfuggevoli che danno felicità o rammarico. Soggetto doloroso, non è così? La memoria è ovunque e in nessun luogo. A casa accendi il PC con un hard-disk da 500GB e uscendo sei già connesso da un nuovissimo smart-phone di 4GB. Copiare il nostro materiale dal vecchio al nuovo telefono è semplice—ci promettono. Nessuno a queste condizioni dovrebbe esaurire la memoria, nemmeno essere in riserva! Dai dispositivi mobili possiamo gestire ed esplorare qualsiasi cosa nella minore frazione di tempo tramite shortcuts e widegts, impostazioni e preferenze personali. Il percorso di memoria fatto su misura ci è stato organizzato e concettualizzato, quasi materializzato fino al punto di poterla controllare su una barra di stato. C'è una quantità di memoria e una capacità di accumulo mai conosciuta prima. Al contempo uno si domanda perchè come individui e società, siamo dolorosamente preoccupati della perdita di memoria? Ci dev'essere una memoria (e una storia) fuori dalle macchine, forse anche un mondo reale stipato di armi automatiche—che strana coincidenza che i gruppi Nazi siano soliti perdere la memoria in questi giorni della Memoria. Illudendomi che la vita sia nel banale, vorrei fare un rapido tour nel passato. Per evitare di finire nella conoscenza virtuale fatta di un insieme di connessioni invisibili su cui cliccare, voglio trovare la mia strada e fidarmi delle memorie solo mie. Cominciando da certi floppy disk 3M con la scritta 'DMLR' sull'etichetta, molto comuni nel lontano 1999 quando la bassa risoluzione offuscava sia lo schermo che la memoria...
P.S. Per prevenire la perdita di memoria continuo a scrivere note settimanali sul blog preparato come pagina HTML di vecchia scuola, una sorta di allegato sentimentale al computer!

 #FICo
 [IT-factor]
 20/01/18


Made in Italy


Il 2017 ha registrato un ritorno del "Made in Italy". Non era mai scomparso ma sembra ritornare come formula vincente per il marketer nella vendita di prodotti ai consumatori italiani e da sempre oltreconfine, dove"Made in Italy" di solito vuol dire "Ho buon gusto per il design, la moda e le auto veloci"—non propriamente una definizione di marketing ma piuttosto un'abbreviazione di un più ampio concetto di buon vivere. Finora il marketer italiano aveva battuto con persistenza sul concetto con obiettivo sui beni di lusso e di alta gamma, ma adesso lo sta proiettando come mai prima sugli acquisti quotidiani. Tanto per dire latte, uova, tutti i tipi di carne e pesce, mele o fagioli. Non vorrei criticare un messaggio tanto di successo e che promuove sia il PIL che l'orgoglio nazionali, e prima che possa capitare la scomparsa di razze e colture nostrane... Intendo la bio-diversità non i caratteri regionali! L'apertura della permanente Fiera del Cibo Italiano a Bologna (FICo, www.eatalyworld.it) prima della vigilia del nuovo anno dimostra l'importanza di questo trend di consumo e di crescente attenzione posta sulle tradizioni e origini locali. La ricerca estrema di autenticità porta con sè i germi per far cadere anche il marketing etichettato "Made in Italy". Alcuni produttori stanno già restringendo il campo quando serve essere sensibili alle differenze—un tetra-pack dice "100% Milch aus SüdTirol". O bella ciao!?

Made in Italy 2018

PS. Queso sito Web è fatto in Italia. Sto scrivendo testi e pagine HTML da qualche parte accanto alla Via Emilia. Anche se mi servo di un computer con hardware costruito molto lontano dall'Italia e sofware su licenza di una società con sede forse negli U.S.A., il cui logo è una Mela che sembra di tipo molto diverso dalle nostre in quanto ne abbiamo di tipi anche molto buone ma non colorate pacificamente come quelle che crescono in California.
 

 #SearchBox
 [utility]
 15/01/18


Content is (always) King!



Giusto per velocizzare un po' le cose... Per consultare articoli, riviste, newsletters, numeri extra, elenchi, puoi navigare questo sito di oltre 530 pagine con il motore di ricerca di FreeFind.com. Dai risultati della ricerca si procede e si esplora il sito cliccando dove preferisci. Su DMLR.org il contenuto è sempre re!
P.S. Scrivi la parola chiave o la frase per cercare nella direzione giusta!

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 #DMLR
 [1997-2018]
 XO/01/18


Propositi per l'Anno Nuovo


Una notte— era dopo le festività natalizie—ero nell'animo di mettere un blog extra in questo sito Web. Così cominciai a scrivere i Propositi per l'Anno Nuovo ovvero promisi solennemente di migliorarmi, seguendo i consigli e i tutorial sui social media e diventare un tipo migliore, più attento e sano!
  1. Sottoscrivere Wired.com per "Don't let the future leave you behind".
  2. Evitare post e commenti sul 1968 dopo cinquant'anni dal movimento di protesta giovanile visto che avevo nove anni e non ho nessuna ideaa in merito—comunque, d'accordo con Taschen.com, "Less hate and more books" !
  3. E soprattutto, prendere posizione in favore di animali di solito poco considerati come elefanti e rinoceronti, orsi e lupi, etc. dando supporto alle organizzazioni non-profit che sono impegnate nel soccorso e protezione di molti di loro, per esempio AnimalAvengers.com!

PS. Augurandoti Felice 2018! XO
 

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 ©2018 Roberto Dondi -- dmlr.org(sm)

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